Yaesu… ed il suo digitale
Questo articolo nasce dal desiderio del direttivo del Gruppo Radio Firenze di iniziare a parlare del sistema digitale della Yaesu sul sito del gruppo, che risulta essere un punto di riferimento per i radioamatori italiani che si avvicinano o già operano nel mondo radioamatoriale digitale.
Non sono un giornalista, tantomeno uno scrittore… sono semplicemente un radioamatore “curioso” a cui piace cercare di capire “come” funziona. Non mi inventerò nulla, mi limiterò a racchiudere in questo articolo quello che si può trovare in rete facendo qualche ora di ricerca.
Partendo dal presupposto che tutti conosciamo la differenza tra un segnale audio analogico ed uno digitale, e soprattutto la differenza di comportamento che questi due segnali hanno (fruscio di fondo e lento degrado appena allontaniamo il ricevitore dal trasmettitore nell’ analogico oppure commutazione da segnale “decifrabile” ad assenza segnale nel caso del digitale) vediamo perché la maggior parte dei radioamatori sta spostando il loro “interesse” verso i sistemi digitali.
Uno dei motivi principali che ha portato la maggior parte dei radioamatori a scegliere il sistema digitale è stata la possibilità di abbattere i limiti della propagazione delle bande utilizzate grazie all’ interconnessione tra vari ponti ripetitori sfruttando altre tecnologie di trasmissione.
Vediamo adesso, nel campo dei sistemi digitali, la proposta di YAESU (C4FM, Yaesu System Fusion e WIRES-X).
Facciamo un po’ di chiarezza fra le differenze delle definizioni C4FM, Yaesu System Fusion e WIRES-X:
– C4FM ( Constant Envelope 4-Level Frequency Modulation ) è il tipo di modulazione.
– YAESU System Fusion (letteralmente sistema di fusione) è stata l’idea “differente” ideata da Yaesu per permettere di poter mettere in comunicazione il mondo analogico con quello digitale.
– WIRES-X è il sistema di comunicazione fra apparati che grazie ad una interfaccia permette di far parlare tra loro sia apparati analogici che digitali che usano la modulazione C4FM della Yaesu.
Tralasciamo il tipo di modulazione ed il sistema di comunicazione e vediamo un po’ il motivo per cui Yaesu ha deciso questa “Fusion”… leggendo il sito del produttore tutto gira attorno “all’originalità” di fondere l’analogico ed il digitale con il proprio sistema… e funziona proprio così in modo semplice ed automatico grazie ad una funzione denominata AMS (selezione del modo automatica).
Lato ripetitore impostando l’AMS viene abilitata la funzione mista analogica/digitale che permette al ripetitore di riconoscere il modo con il quale viene impegnato (FM analogico, C4FM, V/D, VFR, o DFR) e quindi operare nella stessa modalità, stessa cosa vale abilitando la medesima funzione lato ricetrasmettitore “Yaesu System Fusion”.
WIRES-X interconnessione tra ripetitori o stazioni fisse
Come abbiamo letto uno dei motivi che ha portato la maggior parte dei radioamatori alla scelta dei sistemi digitali è stata proprio la possibilità di interconnettere i vari ponti ripetitori sfruttando altre tecnologie di trasmissione e nella maggior parte dei casi la rete “Internet” in modo da poter abbattere i limiti della propagazione.
La struttura del sistema wires-x è molto simile se non identica alla struttura degli altri sistemi digitali. Sarà composta da una stazione ripetitrice che collegata tramite un’interfaccia sarà connessa via internet ad un reflector che a sua volta potrà essere connesso ad uno o più reflector creando una rete interconnessa di stazioni ripetitrici.
Yaesu per il suo sistema “Fusion” ha progettato e realizzato un’interfaccia, l’HRI-200, che permette di interconnettere sia stazioni ripetitrici che apparati veicolari (FTM100-400) o trasportabili (FT991) attraverso la rete internet ed il protocollo VoIP.
Tra i vari articoli e post di forum che ho letto prima di buttare giù questo articolo, mi ha colpito quello di un collega che vantava la semplicità estrema del sistema Fusion… “basta premere un tasto sul frontalino del FTM-400 e si passa in modalità Wires-X, senza bisogno di configurazione di parametri macchinosi come nel D-Star… l’unico parametro da inserire è il nominativo”.
La risposta ad un eventuale domanda del tipo: Il sistema Fusion è così semplice? Sarà NI, poiché se è vero che la configurazione della radio è veramente semplice lo stesso non si può dire sulla configurazione delle interfaccia, c’è sempre bisogno di studiare il sistema e soprattutto c’è bisogno di leggere i manuali d’istruzione… e quello dell’HRI-200 ne ha soltanto 107…di pagine.
Andiamo a vedere nella foto sottostante come avviene il collegamento tra due o più radioamatori che utilizzano un nodo WIRES-X sfruttando l’interfaccia Yaesu.
Come possiamo vedere, al centro della foto, fondamentale per l’interconnessione c’è la rete Internet. La stazione che compone il nodo digitale sarà configurata da:
• Personal Computer con installato il software di gestione dell’HRI-200;
• interfaccia HRI-200;
• un ricetrasmettitore (in questo caso un FTM-400D).
Guardando questa foto tutto sembra semplice.. quello che manca in questa foto è l’infrastruttura di “smistamento”, lasciatemi passare il termine, che permette di instradare la nostra voce dove vogliamo che venga instradata.
E da cosa è composta questa infrastruttura? E composta da altro hardware e software che grazie a colleghi che dedicano il loro tempo e qualcosa del loro denaro ci permettono di fare sì che l’utente che si trova all’estrema sinistra riesca a parlare con il collega all’estrema destra.
Nella foto sottostante vediamo l’infrastruttura di rete della Wires-X-Italia con i vari server e con i nominativi dei colleghi che la gestiscono ai quali va il mio apprezzamento per la dedizione che mettono per permetterci di utilizzare questo sistema
Francesco IZ4XAI [Gruppo Radio Firenze ]